Stellario Di Blasi
CARONTE_ ad astratti furori - 2018
CARONTE | ad astratti furori
Ideazione e coreografia | Stellario Di Blasi
Produzione | Stellario Di Blasi - 2018
Coproduzione | Tersicorea
Progetto realizzato in collaborazione con Cantieri Danza, Ravenna Festival, Fondazione Piemonte dal Vivo in collaborazione con Festival Palcoscenico Danza e Università degli Studi di Torino.
Progetto vincitore di Danza Urbana XL 2018 | Giovani Artisti per Dante
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“Io ero, quell’inverno, in preda ad astratti furori. Non dirò quali, non di questo mi sono messo a raccontare. Ma bisogna dica ch’erano astratti, non eroici, non vivi; furori, in qualche modo, per il genere umano perduto… Questo era il terribile: la quiete nella non speranza… Credere il genere umano perduto e non aver febbre di fare qualcosa in contrario, voglia di perdermi, ad esempio, con lui… Ero agitato da astratti furori, non nel sangue, ed ero quieto, non avevo voglia di nulla…ma mi agitavo entro di me per astratti furori”.
L’incipit di Elio Vittorini ha dato vita, in questo studio, al sentimento di una danza totalmente libera. Un viaggio nella memoria di un Caronte giovane e dalla ferocia non ancora raggiunta, destinato a un orrendo compito di nocchiero dell’Ade. Uno sguardo intimo, quello di questa piéce, fuori dal tempo a dalla vita attiva, in un momento confidenziale misto di consapevolezza, rassegnazione, simbolismo e vuoto interiore. Una danza della morte, in attesa di anime per adempire ai propri doveri ci svela, quegli astratti furori del girovagare solitario e, il tentativo di un risveglio interiore di fronte al malessere e al senso di inerzia e impotenza nei confronti delle sofferenze del genere umano.
“I was, that winter, prey to abstract fury. I will not say which ones, but I did not tell them about it. But it must be said that they were abstract, not heroic, not alive; furore, in some way, for the lost human kind ... This was the terrible: the stillness in the not hope ... To believe the lost human kind and not to have fever to do something to the contrary, desire to lose me, for example, with him ... I was agitated from abstract fury, not in the blood, and I was quiet, I did not want anything ... but I stirred within myself for abstract fury ".
The opening line of Elio Vittorini gave birth of totally freedom dance.
A journey into the memory of a young Charon and from the ferocity not yet reached, destined to a helm of Hades. An intimate look, that of this pièce, out of time and active life, in a confidential moment mixed with awareness, resignation, symbolism and inner emptiness. A dance of death, waiting for souls to fulfill one's duties reveals to us, those abstract fury of solitary wandering and the attempt of an inner awakening in the face of malaise and the sense of inertia and powerlessness towards the sufferings of mankind.