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CARIDDI | mari nun ci n'è cchiù

Ideazione | Coreografia | Danza      

Stellario Di Blasi

Luci                                                    

Danila Blasi

Musiche originali                                       

Marco Accardi, Giorgio Amodeo

 

Produzione - 2016                               

Stellario Di Blasi

Residenza artistica

CSC Centro per la Scena Contemporanea, Kilowatt Festival,  Scenario  Pubblico - Farm, Sosta Palmizi, CLAPS Spettacolo Dal Vivo

Spettacolo finalista per

DNA Appunti Coreografici 2016 – Romaeuropa Festival, Cortoindanza Festival 2017, Shake Shake Shake - Ballet Du Nord - Olivier Dubois 2017,  Anticorpi XL 2018 - Vetrina Della Giovane Danza D'autore di Ravenna

“Da solo, sono l’ultima goccia di un mare perduto che non può ritrovarsi.

Non c’è più acqua, né pesci, né venti, né tuffi, né navi, né mostri: tutto qui soffre l’eco dell’abbandono...”

Il progetto nasce come una rilettura dei miti e degli elementi naturali dello Stretto di Messina.

E' concepito come una provocazione visionaria, come un presagio scandito lentamente dagli esiti di malsane azioni umane in un’ipotetica relazione futura con il contraltare del progresso.

L’universo di Cariddi è inteso come un’evocazione immaginifica e il ricordo gestuale di tutto ciò che il mare possa custodire al suo interno: dagli esseri che lo abitano al suo naturale essere incontenibile e poetico, con i suoi profumi, la sua storia.

Si tratta di un paesaggio dell’anima e di valori perduti delimitati, di spazio e di tempo ingoiati in uno scenario malato, prosciugato, fatiscente, di fervida amarezza.

E’ nel nulla che si delinea questo tentativo, fragile, di protesta per un domani rigoglioso; è nella costruzione dell’assenza, in questa assenza cromatica e narrativa, che la performance scava in bilico tra la realtà e l’utopia, la memoria e l’oltretomba.

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